- personalizzazione
- ACCESSORI
- servizi finanziari
- WARRANTY EXTENSION
- Design
- Sostenibilità
- Storia
- Programmi di guida
- LOUNGE
- Club
- News
- PODCAST
Seduto nel suo soggiorno, il sorriso sul volto di Tommy “Rocky” Bolduc dice tutto. È un pilota che ha passato tutta la vita ad ammirare Lamborghini, e ora ha la possibilità di correrci nella classe Lamborghini Cup del Super Trofeo North America.
È un sogno d’infanzia che si avvera.
«Da bambino o sei un fan della Lamborghini, o della Porsche, o della Ferrari. Per me è sempre stata la Lamborghini. Avevo un poster di una Countach bianca appeso al muro e, crescendo, quella macchina mi ha sempre fatto battere il cuore. Era “irraggiungibile”, ma quando cresci, inizi a lavorare e a costruirti una famiglia, se sei fortunato queste cose iniziano a diventare realistiche. Fortunatamente la mia attività ha avuto successo e questo mi ha permesso di premiarmi con una Lamborghini. Tutto è nato da quel momento in cui ho preso contatto per la prima volta con il responsabile vendite. Abbiamo parlato della Huracán Performante, che all’epoca deteneva il record al Nürburgring, e dopo essere stato introdotto al marchio e al servizio post-vendita, mi sono innamorato ancora di più di Lamborghini.»
Come cliente, Bolduc è stato invitato a diversi eventi Lamborghini, tra cui l’Accademia Neve in Canada, suo Paese natale. Ma all’epoca, correre non era ancora nei suoi pensieri. Col tempo, però, le cose sono cambiate. Il passaggio alle competizioni è diventato quasi inevitabile, anche se non privo di ostacoli.
«Tutto ha iniziato a succedersi naturalmente,» racconta Bolduc. «Ti avvicini al marchio, compri l’auto, vieni invitato a tutti questi eventi… Poi abbiamo partecipato a un evento di beneficenza, dove abbiamo conosciuto persone con la stessa passione per Lamborghini. Ho comprato la mia auto a giugno e a novembre ero già a quell’evento. Avevo già sentito parlare del “Corso Pilota”, e in quel momento c’era un posto libero. Così sono andato con un amico a Las Vegas nel 2018: un’esperienza accelerata per capire cosa volesse dire essere un pilota. Dopo, sono tornato a casa rendendomi conto che dovevo rimettermi al lavoro, ma mi sono promesso che un giorno sarei tornato in pista. In quel momento non avevo ancora le risorse per iniziare davvero a correre. Mi ero semplicemente premiato con un’auto.»
Dopo qualche anno, Bolduc si è finalmente trovato nella condizione di poter correre sul serio. Il desiderio di competere, rimasto in sospeso sin da quell’esperienza iniziale, lo ha condotto da Corey Lewis: ex campione del Lamborghini Super Trofeo North America, vincitore della 24 Ore di Daytona 2020 e oggi coach.
«È stato allora che ho incontrato Corey, che oggi è il mio mentore. Tra noi c’è stata subito sintonia nel 2021,» spiega Bolduc. «Sono tornato nel 2022 e nel 2023, e ho portato anche mia moglie, che si è innamorata pure lei del mondo Lamborghini. Ho chiesto a Corey come potessi entrare nelle corse, e lui ha detto che mi avrebbe aiutato. Abbiamo parlato con Lamborghini e deciso di provarci. Quando mi sono sentito pronto, era circa dicembre 2023: volevo affrontare l’intera stagione 2024, ma non sapevo se fosse già troppo tardi per iniziare.»
Dopo aver assistito al round di apertura della stagione 2024 a Sebring, Bolduc ha vissuto il suo primo contatto diretto con il Lamborghini Super Trofeo. Da spettatore, ha assaporato un’esperienza che ha definito come «una sensazione incredibile». Da quel momento, la passione è esplosa, e Bolduc era determinato a debuttare. Questo è avvenuto a Watkins Glen, il circuito che considera la sua “casa”.
«Uscendo da Sebring pensavo: “Sì, è questo che voglio fare”, ma non avevo ancora la licenza da pilota… Pensavo bastasse la patente! In realtà ho dovuto ottenere una certificazione. Abbiamo trovato una Super Trofeo del 2022 in Texas e, quella stessa settimana, sono volato a Las Vegas con Dream Racing per ottenere la licenza. Ma per avere quella IMSA, ho dovuto prima ottenere la licenza SCCA e partecipare a quattro gare. Fortunatamente, il mio certificato Dream Racing è bastato per qualificarmi, e dopo le corse SCCA ho finalmente ottenuto la licenza IMSA per Watkins Glen.»
Dopo aver superato tutti gli step necessari, Bolduc ha esordito sulla griglia del leggendario tracciato nello Stato di New York. Dopo un inizio cauto e, come lui stesso ammette, piuttosto nervoso, ha presto preso confidenza con la vettura. Al debutto nella classe LB Cup era riuscito a conquistare un podio, poi sfumato a causa di una penalità post-gara per un’irregolarità durante il pit-stop. Ciononostante, ha concluso il weekend senza danni e con la vettura integra, lasciandolo desideroso di nuovi traguardi.
Un’altra apparizione a Indianapolis ha gettato le basi per una stagione completa nel 2025, iniziata con un podio in gara due a Sebring.
«Senza dubbio non sarei dove sono oggi se non fosse per Corey Lewis,» afferma Bolduc. «Non riceve neanche la metà del riconoscimento che merita. Ha visto qualcosa in me che lo ha spinto a credere nel mio potenziale, e voglio ringraziarlo per quella fiducia. Ha capito che avevo una fame incredibile di migliorare e crescere. È, senza dubbio, la persona più influente della mia carriera nel motorsport. Tutti i circuiti, a parte Watkins Glen, sono nuovi per me, quindi sto imparando costantemente. Ma sarà speciale tornare lì, perché rappresenta un cerchio che si chiude: è lì che tutto è cominciato.»
Come parte del RAFA Racing Team, Bolduc è in costante crescita da oltre un anno. Senza dubbio punterà a fare ulteriori passi avanti proprio nella sua “casa” di Watkins Glen, dal 19 al 22 giugno.